Voto elettronico…o quasi

Pubblicato: marzo 5, 2013 in Tecnologia e Società

L’Articolo 48 della costituzione Italiana recita :

Sono elettori tutti i cittadini, uomini e donne, che hanno raggiunto la maggiore età.

Il voto è personale ed eguale, libero e segreto. Il suo esercizio è dovere civico.

La legge stabilisce requisiti e modalità per l’esercizio del diritto di voto dei cittadini residenti all’estero e ne assicura l’effettività. A tale fine è istituita una circoscrizione Estero per l’elezione delle Camere, alla quale sono assegnati seggi nel numero stabilito da norma costituzionale e secondo criteri determinati dalla legge.

Il diritto di voto non può essere limitato se non per incapacità civile o per effetto di sentenza penale irrevocabile o nei casi di indegnità morale indicati dalla legge.

Volendo estendere il principio di “non limitazione”,  direi che bisogna favorire ed agevolare l’accesso al voto a prescindere dal luogo ed il tempo (entro il limiti).

Il dovere al voto non può scontrarsi con il diritto alla libertà individuale di allontanarsi dalla propria residenza e quindi con la possibilità di esercitare il proprio voto.

Il voto elettronico sembra essere ancora molto lontano, nonostante le tecnologie di security stiano facendo grandi passi avanti, ma questo non deve essere un impedimento all’abbattimento di alcune barriere al voto.

Pensiamo alle famose Carte dei Servizi che associate alla C.I. forniscono dati completi sul contribuente.

I sistemi informatici garantirebbero il riconoscimento del cittadino su tutto il territorio nazionale (ed ambasciate all’estero) evitando l’uso di inutili registri. Il voto continuerebbe, momentaneamente , ad essere espresso con il metodo cartaceo tradizionale magari con stampa certificata del foglio di voto a numerazione seriale disassociata (nessun legame tra numero cartella e votante) con convalida (numero della cartella validato e certificato).

Sarebbe un piccolo passo avanti che garantirebbe il raggiungimento del quorum anche durante i Referendum del 15 Agosto.

Domanda: Se non è garantita la sicurezza del voto elettronico perché violabile e manipolabile, chi garantisce la sicurezza dei nostri dati sensibili in possesso dello stato e delle strutture private?

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